Scegliere il supporto giusto per il nostro bambino, quando ci si affaccia per la prima volta al mondo del babywearing, può risultare una vera impresa. Per quanto le giuste informazioni negli ultimi anni stiano veicolando da mamma a mamma e da consulente a mamma, se non si ha la “fortuna” di ricevere le corrette indicazioni, è ancora facile incappare nell’acquisto di un supporto errato.

Cosa significa ERGONOMICO?

Per ergonomico si intende un supporto che risponda ai criteri di ergonomicità, anatomici e fisiologici sia per il portato (neonato/bambino) che per il portatore (mamma/papà o chi altri).

Le caratteristiche anatomiche in un neonato/bambino che si evidenziano in relazione al portare sono:

  • una cifosi naturale, curvatura della colonna vertebrale dalla cervicale al sacro, assolutamente fisiologica (facile da riconoscere nella naturale posizione a ranocchia che i neonati assumono quando vengono presi in braccio) delle anche ancora morbide, in via di sviluppo, orientare in avanti;
  • una curvatura delle tibie verso l’esterno che ricorda delle piccole parentesi curve;
  • un riflesso di grasping, che permette di attaccarsi alla mamma, che ci fa considerare per natura dei portati attivi.

Supporti ergonomici

In relazione a questa serie di considerazioni, e in riferimento anche ai modelli di supporto da sempre utilizzati in natura nelle società ad alto contatto, la posizione corretta ergonomicamente e fisiologicamente, sia per portato che per portatore, è raffigurata nelle seguenti foto

posizione ergonomica marsupio
posizioni ergonomiche fascia

In queste due sequenze di immagini si notano:

  • dei supporti morbidi e avvolgenti che assecondano la fisiologica postura in cifosi;
  • una seduta larga sufficientemente per sostenere il sederino ma anche le gambine del piccolo da cavo popliteo a cavo popliteo (incavi delle ginocchia), favorendo cosi la corretta calcificazione del femore all’interno dell’acetabolo (cosiddetta posizione ad “M”);
  • un tessuto naturale o di originare naturale, per una corretta traspirazione cutanea;
  • un corretto scarico del peso dato sia dall’imbottitura degli spallacci e dalla presenza del fascione lombare per quanto riguarda il marsupio, e dai lembi di tessuto per quanto riguarda la fascia: tale caratteristica è essenziale alla resa dell’ergonomicità del supporto per il portatore.

Supporti NON ergonomici

Contrariamente se osserviamo la seguente figura, notiamo:

marsupio non ergonomico
  • un pannello rigido che impone al bambino una posizione eretta;
  • una seduta stretta a sostegno della sola zona genitale con conseguente posizione dannosa per le anche;
  • tessuto sintetico che non permette la traspirazione causando altresì un eccessivo surriscaldamento;
  • spallaci non imbotti e mancanza del fascione lombare necessario allo scarico corretto del peso, a discapito del confort del portatore.

Tra i due supporti Inoltre si rileva una significativa differenza: se nel supporto ergonomico il bimbo è portato ad “altezza bacio” e ben aderente al corpo della mamma, nel supporto non ergonomico il bimbo è molto più basso e distanziato. Questa situazione oltre a non agevolare la comodità del portatore, che percepirà fastidi importati alla zona cervicale e lombare e con un errata postura, inciderà anche sulle finalità di alto contatto come anche sull’effetto di termoregolazione tra i due corpi.

posizioni ergonomiche porta bebè

Quali posizioni vengono considerate ergonomiche?

  • posizione sul davanti “cuore a cuore”
  • posizione sul fianco
  • posizione sulla schiena

Posizioni rispettose della fisionomia e fisiologia e che rendono il bambino un portato attivo sostenendolo sempre nella posizione verticale.

posizioni non ergonomiche.jpg

Quali posizioni NON vengono considerate ergonomiche?

  • posizione sul davanti “fronte mondo”
  • posizione culla

Non rispettose della fisionomia e fisiologia e che rendono il bambino un portato passivo oltre ad essere scorrette e gravose per il portatore. Ecco poche e semplici “regole” utili alla scelta del supporto corretto. Buon portare e alla prossima.

Articolo di Giorgia Lemmi (puoi trovare altri suoi articoli su Instagram @giorgialemmi.oom)

@giorgialemmi.oomjpg

Sono Giorgia, sono mamma di Martina e Emma e sono una Consulente Babywearing. Nella mia vita distinguo un prima e un dopo essere diventata madre, infatti la nascita della mia prima bimba ha segnato la nascita di una nuova me, dando inizio ad un risveglio interiore. Questa presa di coscienza ha richiesto uno studio in prima persona che ha segnato il mio cammino nell’ambito olistico. Nel 2017 ho concluso la mia formazione come operatrice olistica materno infantile e subito dopo la specializzazione nel mondo del portare. Un grande amore sperimentato e vissuto con entrambe le mie bimbe che ancora oggi vivo con grande passione anche e soprattutto nel trasmettere alle mamme il sapere e l’arte del portare. Mi occupo di sostegno e maternità consapevole, collaboro con diversi centri della Brianza, studi olistici, nidi e spazi polifunzionali. E grazie all’appoggio del mio comune gestisco e conduco uno spazio di aggregazione e socializzazione dedicato alle mamme (in gravidanza e post) e ai loro bimbi. Negli anni il fascino per la potenza al femminile e la gravidanza mi hanno spinta a intraprendere un master che mi ha formata per lo yoga prenatale e neonatale, come anche per la danza in gravidanza e nel post con l’utilizzo dei supporti babywearing. Vivo il portare come una bacchetta magica da utilizzare al momento del bisogno. Babywearing per me è una coccola con il proprio bimbo, è fiducia nelle proprie risorse, serenità nell’affrontare il viaggio alla maternità ma anche uno strumento comodo e pratico alla portata di tutti. Puoi trovarmi su Instagram come @giorgialemmi.oom.

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