Fascia rigida, come scegliere taglia, grammatura e blend

Fascia rigida, come scegliere taglia, grammatura e blend

Babywearing

Finalmente dopo preamboli e preludi arriviamo al punto;

Il supporto per antonomasia è la fascia rigida.

taglia blend grammatura fascia rigida bambino

Non lasciamoci ingannare dal nome: rigida sta ad indicare il tipo di tessitura, anche se sarebbe più corretto chiamarla fascia tessuta. Si tratta di fatto di un telo rettangolare di misura variabile a seconda della taglia, tessuto per l’appunto con intreccio diagonale a telaio, con sole fibre naturali o di origine naturale e che grazie a questo tipo di lavorazione regala al supporto una caratteristica impareggiabile in termini di adattabilità, sostegno e termoregolazione.

Adattabile: in quanto il tessuto, legandolo, calzerà come un guanto il proprio corpo insieme a quello del bimbo, disegnandosi a misura.

Sostegno: la lavorazione diagonale, che regala il giusto sostegno per lo scarico del peso, dà modo di portare in sicurezza e confort per tutta la durata della legatura.

Termoregolazione: la completa assenza di fibre elastiche, sostituita dal solo intreccio di filamenti naturali, rende la fascia traspirante.

Fascia rigida e taglie: quale scegliere?

Le taglie oscillano tra la n. 2 e la n. 8 ossia tra 2,70 m e i 5,70 m.

La scelta della misura va fatta in base alla propria corporatura e al tipo di legature che si desidera effettuare, e NON, come spesso si pensa, in base all’età o al peso del bambino!

Generalmente una taglia 6 è sufficiente ed idonea per mamma e papà; qualora si fosse di corporatura robusta o molto alti è preferibile salire di una taglia, viceversa se si è molto esili o di statura bassa, si può scegliere una taglia inferiore.

La fascia rigida, soprattutto in taglia lunga, è il supporto senza dubbio più versatile con il quale è possibile percorrere tutte le tappe del proprio cammino all’interno del mondo del portare:

la lunghezza del tessuto rende possibile eseguire legature a triplo sostegno sia per portare sul davanti, cosiddetto “cuore a cuore”, ideale dalla nascita per il tipo di sostegno che regala a mamma e bimbo, ma anche per portare sul fianco e/o sulla schiena, praticando sia legature basiche monostrato, che più “complesse” per un maggior scarico del peso quando il bimbo è più grande.

Grammatura e blend, quale scegliere?

La grammatura non è altro che il peso della fascia in grammi al mq. Più è alta, maggiore è il peso che andrà a scaricare e viceversa.

Per blend si intende il filato (tessuto) di cui è composta la fascia.

L’ideale è iniziare a portare i neonati con una fascia di medio/bassa grammatura (170-250 g/m2), e con blend 100% cotone: leggere, sottili e di facile legatura.

fascia portabebè e caratteristiche

Esiste un supporto alternativo alla fascia rigida valido e rispettoso della fisiologia del neonato?

Seppur sul mercato si incontrino spesso altri supporti più strutturati indicati come utilizzabili sin dalla nascita, ritengo che il solo supporto idoneo, corretto in termini di ergonomicità, fisiologia e fisionomia del neonato, sia la fascia rigida. (per conoscere le caratteristiche di un supporto ergonomico e non leggi l’articolo “ERGO E NON ERGO”)

Eventualmente, se si pensa che una fascia lunga non possa fare per sé in quanto di difficile legatura -anche se fidatevi non è cosi- o di troppo ingombro, un supporto alternativo idoneo, potrebbe essere la fascia ad anelli conosciuta anche come ring sling. Con la fascia ring è possibile portare i propri piccoli sul mezzo fianco, così da non forzare la divaricazione delle anche e assicurarsi di dare il giusto sostegno alla cervicale con l’utilizzo di un pezzo di stoffa accessoria.

Da quando e per quanto?

Come il babywearing ci insegna in altre occasioni, non esiste un momento preciso per iniziare a portare. Può essere da subito come dopo qualche settimana dalla nascita, indicativamente sarebbe bene non aspettare oltre al mese di vita ma tutto dipende dal sentire e dallo stare della mamma, dalle esigenze e dal volere di entrambi.

La fascia, per i bambini e soprattutto per i neonati, è il luogo ideale per crescere ad alto contatto con mamme e papà. Non esiste limite di tempo per portare o per essere portati.

Studi scientifici hanno dimostrato che più i bimbi vengono portati, più dormono e più hanno un adattamento sereno alla vita extrauterina, e direi che come presupposto non è affatto male!!

Non vi resta altro che scegliere la vostra fascia, lavarla e cominciare a legare i vostri piccoli, affidandovi eventualmente ad una professionista babywearing che vi conduca alla scoperta e alla pratica del portare.

Articolo di Giorgia Lemmi (puoi trovare altri suoi articoli su Instagram @giorgialemmi.oom)

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Sono Giorgia, sono mamma di Martina e Emma e sono una Consulente Babywearing. Nella mia vita distinguo un prima e un dopo essere diventata madre, infatti la nascita della mia prima bimba ha segnato la nascita di una nuova me, dando inizio ad un risveglio interiore. Questa presa di coscienza ha richiesto uno studio in prima persona che ha segnato il mio cammino nell’ambito olistico. Nel 2017 ho concluso la mia formazione come operatrice olistica materno infantile e subito dopo la specializzazione nel mondo del portare. Un grande amore sperimentato e vissuto con entrambe le mie bimbe che ancora oggi vivo con grande passione anche e soprattutto nel trasmettere alle mamme il sapere e l’arte del portare. Mi occupo di sostegno e maternità consapevole, collaboro con diversi centri della Brianza, studi olistici, nidi e spazi polifunzionali. E grazie all’appoggio del mio comune gestisco e conduco uno spazio di aggregazione e socializzazione dedicato alle mamme (in gravidanza e post) e ai loro bimbi. Negli anni il fascino per la potenza al femminile e la gravidanza mi hanno spinta a intraprendere un master che mi ha formata per lo yoga prenatale e neonatale, come anche per la danza in gravidanza e nel post con l’utilizzo dei supporti babywearing. Vivo il portare come una bacchetta magica da utilizzare al momento del bisogno. Babywearing per me è una coccola con il proprio bimbo, è fiducia nelle proprie risorse, serenità nell’affrontare il viaggio alla maternità ma anche uno strumento comodo e pratico alla portata di tutti. Puoi trovarmi su Instagram come @giorgialemmi.oom.

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